Le torri vicereali di difesa del Regno di Napoli nel Golfo di Policastro. Questo capitolo è dedicato a quelle costruzioni a destinazione militare presenti lungo le coste del passato Regno di Napoli a difesa dalle cruente incursioni di corsari e saraceni.  Simboli di difesa di una cultura, di un popolo, di una civiltà da quei pericoli improvvisi e violenti che non si avvalgono di strumenti di relazione come lo scambio, la ragionevolezza, la comunicazione, il diritto, ed in senso lato verso tutto ciò che attacca e strazia il diritto alla libertà, che per noi oggi è la democrazia. Senz'altro pericoli che provenivano dall'esterno ma che hanno conosciuto momenti di profonda crisi e debolezze di un sistema (..costruzioni fatte male, tradimenti e cattive politiche che hanno lasciato avanzare il terrore: episodi che ci fanno pensare come il tempo in fondo non cambi del tutto l'uomo). Non verranno presentate solo le torri ma anche ciò che poteva costituire un presidio militare ad esse collegate (castelli, fortini...). Erano collegate sia tra di esse che verso l'interno dove vivevano le comunità. Sono sempre presentate secondo l'ordine di tutto il sito: da Nord verso sud. Dalla Campania (da Palinuro a Sapri) passando attraverso la Basilicata per giungere al primo tratto costiero occidentale della Calabria (fino a Cirella di Diamante).

Riporto un elenco delle torri che verranno "incontrate" dal  mare, ovviamente anche in questo caso con confini un pò allargati rispetto al reale Golfo (da capo Iscoletti/Iscolelli e capo Scalea). Palinuro: Torre di Carillo, Torre Caprioli, Torre del Porto (inclusa nella "batteria del porto", difesa ottocentesca), Batteria del Prodese o Vecchia (su preesistente Torre del Forte (Priorise) - Capo Palinuro), Torre di Capo Quaglia o del Capo o Tauriello, Torre di Spartivento (faro, andata distrutta), Torre di Monte d'Oro o del Telegrafo, Torre di Calafetente, Torre di Gaudio, Torre Marinella, Torre di Molpa, Castello di Molpa, Torre di Lago ; Camerota: Castello di Camerota, Torre del Mingardo, Torre Muzza, Marina di Camerota: Torre Fenosa o di Capo Grosso, Torre di Arconte, Torre dell'Isola,  Torre della Marina, Torre del Poggio, Torre Zancalo, Torre CalabiancaTorre di Capo Iscoletti o del Frontone o del Semaforo o di Falconara (Capo nordoccidentale del Golfo di Policastro), Torre di Infreschi, Torre di Marcellino o Moresca o Muzza; Scario di San Giovanni a Piro: T. di Capo Morice, Torre Spinosa, Torre di Garagliano (ora vi è il faro), Torre Oliva; Policastro Bussentino: Castello e Torre; Ispani di Capitello: Torre di Capitello; Villamare di Vibonati: Torre di Villammare o Petrosa; Sapri: Torre Capobianco, Torre di Mezzanotte (a confine con la Basilicata); Maratea (Basilicata): Torre dei Crivi o Grivi, Torre di Acquafredda, Torre Apprezzami l'Asino o di Melesimo o dell'Armo, Torre Santavenere, Torre di Filocaio, , Castello di Castrocucco (a confine con la Calabria); Tortora (Calabria): Torre Nave; Torre dell'isola di Dino, Torre di Fiuzzi, Fortino o Torre del Fumarulo, Rocca di Praia (Castello Normanno); San Nicola Arcella: Torre di Cawford, Torre del Faro o Dina (Capo Scalea); Scalea: Torre Talao, Torre di Giuda, Castello; Santa Maria del Cedro: Torre La Bruca (costiera- da distinguere dalle tre all'interno di avvistamento di origine normanna: Torre Sant'Andrea, Torre Longa e Torre Nucito), sempre all'interno il Castello Abatemarco; Cirella di Diamante: Torre dell'Isola di Cirella; Diamante: Torre del Telegrafo.

Sono prevalentemente a pianta quadrata con sviluppo in altezza tronco prismatico, specie se esposte a ridosso del mare (maggiormente armate) o a pianta  circolare e sviluppo verticale tronco conico, se con funzione di avvistamento (meno armate, poste su posizioni dominanti e difficilmente raggiungibili). Due o tre piani, collegate visivamente con le altre adiacenti in modo da costituire una catena di segnalazione (a vista: luminose o di fumo e con segnali acustici: trombe e spari) ma anche collegate con le comunità all'interno che temevano l'invasione. Alcune molto antiche risalgono al X-XI sec. sistemate a difesa dei porti. Dopo i romani è con gli Angioini che si iniziò a pensare ad un sistema costiero di vedetta e segnalazione quindi con torri poste in alto. Il disegno degli Angioini si rivelò di difficile esecuzione. Con l'avvento degli spagnoli nel Regno di Napoli (1501) si distinguono tre periodi di costruzione: I) con il vicerè Pietro di Toledo (1532) un'ordinanza obbligava le Università (comuni) a dotarsi di torri a proprie spese ma non ebbe gran successo. II) il vicerè Pedro Afan de Ribera (1563) con ordinanza rivedeva il modo di suddividere i costi delle torri a carico delle Università ed incaricava ingegneri per localizzare i siti. III) (1568) nuove modalità e tasse per continuare il progetto da suddividere tra tutti i fuochi ento una fascia di 12 miglia dalla costa. IV) 1580/90, decennio utile per terminare il progetto difensivo.

Gli attacchi dei corsari barbareschi ottomani (Barbarossa, il feroce Dragùt ed il calabrese rinnegato Ucciali) continuarono per secoli costringendo le popolazioni rivierasche a gravosi costi per la difesa delle loro terre ma soprattutto vite. I corsari depredavano tutto e costringevano i malcapitati a seguirli come schiavi. Le coste si stavano spopolando da cui il progetto di difesa delle torri. Le navi corsare erano per lo più galere (o galee) con vela e remi. Snelle e veloci sotto costa preferivano il tempo buono (da Aprile ad Ottobre). I rematori liberi con il tempo furono sostituiti dagli schiavi, catturati nelle razzie. Avevano bisogno di rifornirsi d'acqua dolce. Quindi le torri furono posizionate a controllo dei luoghi di "ristoro" in modo che impedissero loro il rifornimento. Un aspetto non secondario del periodo dei vicere' spagnoli era dato dalla poca efficace marina militare che doveva completare il disegno tattico per eliminare i corsari. Solo molto più tardi i corsari persero la loro spinta: con la presa francese di Algeri del 1830.

per approfondire   WIKIPEDIA: Torri costiere del Regno di Napoli  - Torri di Palinuro di Centola  -  Torri di Marina di Camerota (dal Brigantino - portale del sud)  - 

Palinuro  - Torre Caprioli
Palinuro - Batteria del Prodese - Torre del Forte
Palinuro  - Torre della Quaglia o Tauriello
palinuro  - Torre della Quaglia o del Capo
Palinuro  - Torre della Quaglia
Palinuro  - Torre Calafetente
Palinuro  - Torre Calafetente
Palinuro - Torre di Calafetente
Palinuro  - T.Spartivento (faro),T. Calafetente
Palinuro  - T.Spartivento (faro),T. Calafetente e T. Muzza
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Palinuro  - Torre del Giudeo o Mozza
Palinuro  - Torre Marinella
Palinuro  - Torre Marinella
Palinuro  - Torre Marinella
Camerota  - Torre del Mingardo
Marina di Camerota - Torre Muzza o Spacco della Pietra
Marina di Camerota - Torre Muzza da T.re D'Arconte
Marina di Camerota - Torre d'Arconte
 Torre d'Arconte
Marina di Camerota - Torre dell'Isola
Marina di Camerota - La Torre e l'Isola
Torre Zancale, da Lentiscelle
Torre Lajella inglobata nel Palazzo marchesale
Marina di Camerota - Torre del Poggio (2006)
Marina di Camerota, Torre del Poggio
Torre Zancale, Marina di Camerota
Torre dello Zancale
Torre di Calabianca
Torre Zancale, Marina di Camerota
Torre del Semaforo o del Frontone, Marina di Camerota
Marina di Camerota - Torre del Frontone o Infreschi
Marina di Camerota - Torre del Frontone o Infreschi
Marina di Camerota - Torre del Frontone o Infreschi
Torre Muzza -  Marina di Camerota (NO)
Torre Muzza - Marina di Camerota (AMP)
Marina di Camerota - Torre Muzza o del Marcellino o di Cala Moresca
Scario - Torre di Capo Morice
Torre del Morice
Scario - Torre del Morice
Scario - dalla Torre del Morice verso T.Muzza e T.del Frontone
Scario - Torre Spinosa
Scario - Torre Spinosa
Scario, torre di Garagliano
Scario - Torre Oliva
Torre Oliva, Scario
Castello di Policastro Bussentino
Capitello di Ispani - Torre di Capitello
 Torre di Capitello
Villammare di Vibonati - Torre Petrosa o di Villammare

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