Il variegato mondo delle spugne (Poriferi, animali filtratori) è tra i più interessanti e presenti anche lungo la costa del Golfo di Policastro. Possono essere di forma incrostante (massiva, globata, eretta, perforante, a coppa, arborescente, endolitica, foliacea, palmata, tubulare, ecc.) e di differente dimensione  che può dipendere dalla specie ma anche dalla posizione più o meno favorevole alla crescita. Con colori vivaci o meno (nero, beige, bianco), spesso depigmentate in grotta ma anche diversamente come la piccola blu elettrica Terpios fugax. La colorazione è dovuta alla presenza di carotenoidi ed a seconda della dieta (plancton) specie uguali possono avere differenti colori, ma anche alla presenza di microrganismi simbionti (Demosponge). Possono aderire tenacemente al substrato o meno ed avere differente consistenza: dure, elastiche, soffici, friabili, ispide, viscide. Delle spugne perforanti spesso è possibile vedere solo le papille colorate come piccoli puntini forati che fuoriscono dal substrato. E' da rammentare che alcune spugne possono essere epibionti (vivono su altri organismi): ad es. su gusci di conchiglie, su rizomi di Posidonia oceanica, vermetidi, ecc. Vario è anche l'aspetto esteriore della struttura superficiale (superfici areolate, conulose, fistolose, rugose, papillate, spinose, verrucose, ecc.).

Il problema maggiore per chi è incuriosito da questi organismi animali è il riconoscimento delle differenti specie, in quanto la valutazione dei caratteri morfologici possono per lo più solo orientare per una probabile e/o corretta individuazione. Quindi, la sensazione al tatto, le valutazioni dell'aspetto esteriore e le foto nell'ambiente di vita, possono non essere completamente esplicative senza un'indagine al microscopio che ne riveli l'eventuale presenza ed il tipo di  spicole, di fibre di spongina, o di altri caratteri (anatomici, citologici e riproduttivi) oggetto di valutazioni di specialisti. 

Altre indicazioni determinanti derivano dalla valutazione visiva della varietà dimensionale e distributiva sia degli osculi che degli ostii ovvero dei fori delle canalizzazioni che espellono o fanno entrare l'acqua da filtrare per alimentarsi. Eventuali conuli, protuberanze appuntite presenti sulla superficie, suggeriscono la presenza di una spugna cornea (Irciniidae,..) e possono essere più o meno ravvicinati od in rilievo.

Da non trascurare è l'ambiente nel quale si trovano: ambienti sciafili (poco illuminati) o fotofili (ben illuminati); profondità; grado di salinità dell'acqua; regioni tropicale, temperata, esposizione alle correnti, ..; ecc.

Le spugne sono gli animali più primitivi, risalgono a circa 635 milioni di anni fà (MYA) e si stima che oggi possano esserci circa 17.000 specie diverse anche se quelle conosciute e descritte sono circa 8.500. Le classi di riferimento sono quattro:

  • Calcarea o calcisponge, hanno scheletro di sole spicole calcaree, generalmente piccole di dimensioni e diffuse in tutti i tipi di ambienti seppur in poche specie (Sycon, Clathrina, Petrobiona m., ..) in acque con buon idrodinamismo ed ossigenazione, comprendono i 3 tipi di sistema acquifero Ascon, Sycon e Leucon:
    Sottoclasse CALCINEA Ordine Clathrinida                                                         
      O. Leucettida
    Sottocl. CALCARONEA O. Leucosolenida
      O. Sycettida
    Sottocl. PHARETRONIDA O. Inozoa
      O. Sphinctozoa
  •  Demospongiae che comprende tra l'80 ed il 90% delle specie conosciute di spugne, hanno spicole silicee e colonizzano tutti gli ambienti marini (p.e. Agelas, Axinella, Chondrilla, Chondrosia, Cliona, Crambe, Crella, Geodia, Higginsia, Merlia, Petrosia, Placospongia, Phorbas, Spirastrella, Terpios, Tethya,..). Ne fanno parte  anche le cosiddette cornee che sono prive di spicole (strutture scheletriche minerali) e dotate di sole fibre di spongina che formano i conuli (distente in 4 Ordini: Dendroceratida, Dictyoceratida, Verongida, Halysarcida). Anch'esse distribuite in ogni ambiente marino (p.e. Aplysilla, Dysidea, Ircinia, Sarcotragus, Spongia, Scalarispongia,..). La cossiddetta "spugnetta" è presente solo in esse.  Hanno organizzazione acquifera evoluta, leucon. Al momento, sono distinte in circa 15 ordini, 88-97 famiglie e più di 550 generi e comprendono le specie di acqua dolce:
    Sottocl. TETRACTINOMORPHA O. Homosclerophorida  
      O. Astrophorida  
      O. Spirophorida  
      O. Hadromerida  
      O. Axinellida  
    Sottocl. CERACTINOMORPHA O. Halicondrida (macrosclere confuse o a piuma)
      O. Poecilosclerida (f. di spongina, macro e microsclere)
      O. Haplosclerida (tessitura spicolare reticolata)
      O. Dictyoceratida (con spongina reticolata)
      O. Dendroceratida (con spongina dendritica)
    Sottocl. VERONGIOMORPHA O. Chondrosiida  
      O. Chondrillidae  
      O. Verongida  
  • Hexactinellida o ialosponge (spugne vetrose) con spicole silicee, tipiche a sei punte, sistema acquifero dei tipi Sycon e Leucon, per lo più vivono in ambienti poco battuti da pratica snorkeling se non in grotta oscura! (acque polari, profondità oscure)
    Sottocl. HEXASTEROPHORA O. Lyssacina           
      O. Dictyonina
    Sottocl. AMPHIDISCOPHORA   O. Amphidiscosa         
  • Homoscleromorpha per lo più con scheletro dotato di poche spicole silicee non differenziabili in macro/microsclere o senza (fibre di spongine e/o fibrille di collagene). Poche le specie, di piccole dimensioni e presenti nelle grotte o in ambienti sciafili (Corticium, Oscarella, Plakina..) erano incluse nelle Demosponge ed hanno struttura del sistema acquifero di tipo Leucon.

Il sistema acquifero: composto da canalizzazioni che congiungono i pori dermici/ostia con l'interno ovvero verso le camere dei coanociti (cellule flagellate che formano il coanoderma), poi, filtrati gli elementi utili, tra cui l'ossigeno per la respirazione e le sostanze organiche per l'alimentazione, l'acqua viene espulsa dall'osculo che è il foro terminale esterno della canalizzazione esalante. Le dimensioni dei pori dermici/ostii e delle canalizzazioni (solitamente tra 5 e 50 µm) sono proporzionati alla dimensione degli elementi commestibili trasportati (tra 2 e 5 µm, alghe unicellulari, piccoli protisti, detriti organici, batteri). Tre sono i tipi di organizzazione: Ascon (unica cavità interna senza canalizzazioni), Sycon (simile al precedente ma con canalizzazioni) e Leucon (la più complessa, con successione di camere filtranti collegate da articolate canalizzazioni in modo da favorirne l'ampliamento).

Struttura scheletrica: indispensabile per classificare le spugne può essere costituita da 1) spicole silicee o calcaree (si distinguono in macrosclere, da 60 a2000 µm, e microsclere, da 10 a 60 µm), possono non essere presenti del tutto; 2) fibre di spongina (Demospongiae> "discusso" superordine delle Cheratose che comprende gli ordini: Dictyoceratidae, Dendroceratidae e Verongida), di natura proteica, possono essere differenziate in fibre primarie e secondarie o meno, in alcuni casi possono avere corpi estranei inclusi (granelli o spicole che conferiscono alla struttura maggiore resistenza) e la struttura può essere reticolata o dendritica. Nel caso delle Demospongiae formano un fitto intreccio e sopperiscono all'assenza di spicole; 3) una combinazione di spicole silicee e fibre di spongina (varie Demosponge); 4) da filamenti di collagene, particolarmente presenti nelle Dictyoceratida, occupano lo spazio tra la superficie esterna (pinacoderma) e quella interna (gastroderma o coanoderma) ovvero il gelatinoso mesoilo (nel quale vi sono molti tipi di cellule: archeociti (digestione-trasporto-escrezione), sclerociti (per le spicole), spongociti (per la spongina)...). Riferimento è la sub-classe Verongimorpha (Chondrosiida, Halisarcida, Verongiida) che include le spugne senza scheletro minerale e/o di fibra di spongina.

Altri spunti di ricerca e differenziazione è lo studio delle comunità microbiche batteriche simbionti che sono diversificate e complesse e.. ovviamente fuori dalle presenti osservazioni proposte!  

N.B.: le osservazioni proposte sono solo un contributo (esempio di approccio conoscitivo) da "citizen scientist" e non hanno validità scientifica.

link:  World Porifera Database

link portale:  Forum Natura Mediterraneo - PORIFERI

 

Spirastrella cunctatrix, osculo e canali esalanti
possibile Spirastrella cunctatrix, det.2
Osculo, incrostante
Spicole di Spirastella cunctatrix
Spugna incrostante rossa, (Timea ?)
Tethya aurantium
Tethya aurantium, gemme peduncolate
Arancia di mare, Marizzi
Arancia di mare
Spugna nocciolina
Chondrilla nucula, det.1
Cliona gialla
Cliona gialla in substrato calcareo
Cliona celata, osculo
Cliona celata, papille inalanti
Cliona di Rodi
Cliona viridis
Cliona verde
Cliona verde, det. osculi
Scheletri di poriferi spiaggiati
Scheletro esemplare A
Porifero spiaggiato, esemplare B
Confronto scheletri esemplari A e B
Famiglia Irciniidae
Sarcotragus (fasciculatus?) spiaggiato - Diamante
Sarcotragus fasciculatus (?), vista esteriore
Sarcotragus fasciculatus, dettagli fibre sporgenti
Sarcotragus fasciculatus (?), dettagli fibre sporgenti/cortex
Sarcotragus fasciculatus (?) - fibre sporgenti
Sarcotragus fasciculatus (?) - dettagli scheletro
Confronto egagropilo - Sarcotragus (fasciculatus?)
Sarcotragus spinosulus, spugna nera spinosa
possibile Ircinia oros
Ircinia oros
Ircinia sp. in grotta (possibile variabile)
Ircinia variabilis
Ircinia variabile, in grotta
Ircinia variabile
Ircinia variabilis,
Ircinia variabile, Isola di Dino
Ircinia/Sarcotragus sp.?
Osculi di Ircinia sp.

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