"Tu, uomo avido, mi spogli: padrone più calmo qui del padrone della nave sul proprio ponte. E tanti lini si sciolgono, nulla v'è della donna che tu non gradisca. S'apre l'Estate, che si nutre di mare. E il mio cuore t'apre una donna più fresca dell'acqua verde...
"..Nel cuore dell'uomo, solitudine. Strano l'uomo, senza riva, vicino alla donna, rivierasca. E mare io stesso al tuo oriente, come mescolato alla tua sabbia d'oro, possa io andare ancora a indugiare, sulla tua riva, nello svolgersi lentissimo dei tuoi anelli d'argilla - donna che si fa e si disfa con l'onda che la genera...
(..)"E come il sale è nel grano, il mare in te nella sua essenza, la cosa in te che fu di mare, t'ha dato codesto sapore di donna felice a cui mi accosto... E il tuo volto è riverso, la tua bocca è frutto da consumare, in fondo alla barca, nella notte. Libero è il mio respiro sulla tua gola, e l'ascesa, da ogni parte, delle onde del desiderio, come alle maree di luna imminente, quando la terra femmina s'apre al salace e duttile mare, ornato di bolle, fin nei suoi stagni, nelle sue maremme, e il mare alto nell'erba fa il suo rumore di noria, la notte è piena di schiudimenti..." (Sain-John Perse - Segnali di mare)


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