E' il tratto più a sud, ci si avvicina alla regione Calabria. le Frazioni interessate sono Marina e Castrocucco. Continua il tratto costiero con spiagge e costa frastagliata con grotte, scogliere e insenature dominate dal monte della Serra di Castrocucco che segna il territorio lucano a sud-ovest con la sua forma piramidale. Oltre vi è il fiume Noce (confine tra le due regioni) e la costa più dolce calabra con i monti appenninici in posizione più arretrata nel tratto comprendente i comuni di Tortora Marina e di Praia a Mare che con San Nicola Arcella costituiscono il tratto calabro ed anche il più meridionale del Golfo di Policastro (Capo Scalea). Subito dopo la spiaggia di Calaficarra, che ricade nel SIC Isolotto di S.to Janni e costa prospicente, due cavità una più articolata che, dopo le mareggiate, raccoglie i talli delle profumate alghe brune Fucales come l'Ericaria amentacea ed una grotta marina a forma di budello dai colori insoliti delle pareti: nero/grigio con ricami ambra.
E' un tratto di costa rocciosa fino alla spiaggia d'a Gnola di Castrocucco intervallato da poche spiaggette (Porticeddu, spiaggia Valle d'Acqua, le secche). Un piccolo lembo perlopiù roccioso a Porticello/Porticeddu, dellizioso e riparato da scogli, conosciuto dai pescotori come riparo e per le chiare e poco profonde acque. Ancora oggi, accanto la minuta "spiaggia-approdo" uno scifo con traverse di legno e qualche barca al riparo. Restano i segni di un vecchio molo che lentamente viene eroso dall'azione delle onde. Seguono piccole discese a mare con scale nascoste in mezzo agli scogli che portano a microambienti subacquei con specie algali sciafile (Ellisolandia elongata) e non, dominate da alghe brune (Dictyota, Halopteris, Fucales, Padina pavonica). In alto, una piattaforma rocciosa con fossili marini (Cladocora caespitosa ecc.) ed una spiaggia riportata.
Tra le piccole grotte di Capo di Malamugliera e la grotta di Capo Judia o Iudia, al centro di una caletta rocciosa vi è uno scoglio: conosciuto come u Scogliu i' Menzu. Siamo nell'area SIC di Castrocucco Marina che si estende fino alla spiaggia di Castrocucco. A seguire le due punte del Timpone: quella di Citruseddu e quella del Dentice o di Valle d'Acqua che ci portano nella cala di Valle d'Acqua. Poco dopo la grotta d'a Sciabola vi è la piccola spiaggia di Valle d'Acqua, occupata da massi franati, poco sopra vi è un sentiero suggestivo, che si collega con la spiaggia di Castrocucco.
Su un cono roccioso, ricoperto alle spalle di vegetazione, si erge il rudere di Torre Caina o Caija. Alla base di questo cono, a mare, due grotte prima della punta omonima ( Grotta di Centroselle e sotto uno strapiombo la Grotta di Torre Caina, minuto sia l'ingresso, condizionato dalle maree, che l'ambiente). In alto, il rudere della Torre di guardia domina i luoghi e le falesie. Tra le alte rocce si possono osservare in volo le sagome di qualche falco pellegrino. Oltre la Punta Caina la spiaggia di Sotto l'Orto dalla quale inizia il tratto delle Secche, luoghi di notevole interesse naturalistico marino, caratterizzato da basse scogliere fino a capo la Secca, suscita forti sensazioni anche nei periodi delle mareggiate invernali. Ancora uno scoglio che emerge formando un'altura panoramica, parzialmente ricoperto di vegetazione che viene tenuta bassa dal vento del mare: u' Tuppu. U' Tuppu ci dice che il tratto costiero roccioso di Maratea sta per terminare, ma che è anche un luogo di remota importanza storica e preistorica. Vi è il porto naturale con testimonianze archeologiche del periodo romano, la piccola spiaggia della Secca ed il Palazzo baronale Labanchi, la vicinanza al fiume, antica via di collegamento con l'interno. Alcune cavità si aprono in esso, alle spalle du'Tuppu guardando l'orizzonte, di cui la più grande è la grotta di Castrocucco. Poi la Spiaggia d'a Gnola o di Castrocucco dominata dai ruderi dell'omonimo castello. Qui termina (o inizia) anche il sentiero che porta a Valle d'Acqua costeggiando le Secche. La spiaggia termina alla foce del Fiume Noce ed è la più grande di Maratea.
