Semplici osservazioni sugli elementi del paesaggio della costa alta rocciosa, principalmente carbonatica, del Golfo di Policastro. Le scogliere della piattaforma marina si presentano come aree poco ospitali e "aride", sembrano senza vita e immodificabili, piane o con pendenze digradanti verso il mare, in realtà sono incessantemente modellate da agenti che ne modificano lo stato genetico originario roccioso. Non è solo l'acqua (marina/piovana) che caratterizza le forme erosive di questa zona (dal piano sopralitorale al mesolitorale) per lo più formando una rete di percorsi/canalizzazioni d'erosione discendenti verso il mare diversamente dal carsismo ipogeo.  

Si cerca di fornire elementi di valutazione delle aree che ospitano i diversi modelli delle "formazioni erosive rocciose" in prossimità delle acque marine (dal piano degli spruzzi a scendere). L'acqua, elemento modellante, agisce sia dal mare (salata) che dal suolo (dolce, maggiormente mediante carsismo superficiale), ma non è la sola a creare erosioni oltre a quelle subaeree. Altre azioni entrano in gioco, accentuando la corrosione, tra cui: l'idroclastismo (azioni superficiali con distacco di scagliette della roccia determinato dagli spruzzi nelle rocce contenenti argille); l'aloclastismo (azioni dovute all'igroscopicità del sale); il termoclastismo (azioni su rocce scure che assorbono calore durante il giorno), le azioni biologiche (azioni meccaniche e chimiche determinate da alghe, radici di piante, ecc.) del fitocarsismo.

Le vaschette d'erosione spesso contengono acqua salata (salamoia) che resta esposta al calore del sole in luoghi riparati favorendo la formazione di cristalli di sale, cloruro di sodio ed altri sali, mediante evaporazione. Alcune piattaforme con queste caratteristiche erano indicate come "saline" a Sapri e Maratea.

Per quanto riguarda il "bordo" di contatto con il mare della piattaforma marina, possiamo distinguere almeno due profili di riferimento minimo e massimo:

1) a fronte basso, sulla cornice di battuta dove le acque marine, a seconda delle maree, possono entrare più o meno facilmente nel piano roccioso: il bordo roccioso del mesolitorale, più o meno alto solitamente rivestito da organismi (alghe, cirripedi,...), che non ostacola la salita delle acque marine spinte dalle onde. Livello in cui è possibile sia la biocostruzione che la bioerosione.

2) con parete alta, anche di decine di metri: caso della falesia, l'acqua del mare non può risalire il fronte roccioso se non come spray.

Nel primo caso, quando possibile, l'azione delle acque del mare contribuiscono a creare forme e percorsi dal basso che si uniscono a quelle create dalle acque meteoriche o dolci. Vi è una sommatoria di azioni dal basso (di acqua salata spingente mediante moto ondoso) e dall'alto (acque sotto azione per caduta secondo canalizzazioni e vaschette erose nella roccia). Ovviamente l'acqua delle onde, con mare calmo, hanno una duplice azione sul percorso libero roccioso: di spinta e di ritorno; diversamente da quelle piovane (solo per caduta).  Quindi è possibile notare che le forme di erosione possono assumere nei percorsi: restringimenti, allargamenti, parti meno aspre o completamente lisce, ecc. 

Altro aspetto è legato alla grandezza ed al verso delle onde, l'arco costiero del golfo di Policastro è esposto prevalentemente da Sud (Costa degli Infreschi-Masseta) ad Ovest-NO ed i venti di maggiore impatto sulla costa sono il Libeccio (da SO), il Ponente ( da O), ed il Maestrale (da NO), per cui la spinta delle onde è espressa secondo le direzioni suddette e localmente possono esistere zone maggiormente esposte solo ad alcuni di essi. Aspetto non secondario è dato dagli spruzzi, in caso di maltempo e mare grosso, che supera abbondandemente i limiti del livello delle maree (anche per diversi metri di altezza) e forma sulla piattaforma forme di corrosione accuminate quali i pinnacoli. E' da tener presente che le onde del mare trasportano materiale organico e detriti che finiscono per collaborare all'azione erosiva. 

Alcune forme di erosione minori della piattaforma sono: le vaschette, le marmitte (più profonde delle precedenti, con materiali d'erosione all'interno quali ciottoli e sabbia) , le guglie, gli spuntoni, gli alveoli, i funghi, il trottoir di corrosione, poi le microforme come i graffi e le scannellature. 

Ad esempio, in caso di fitocarsismo per le vaschette di corrosione è possibile notare lungo il bordo la presenza di alghe endolitiche e nel fondo qualche residuo di sostanze organiche. Le alghe producono CO2 per fotosintesi che è un elemento accelerante la dissoluzione del calcare poichè acidificante. Per cui il bordo interno può presentarsi scavato allargando il diametro della stessa.

Nel caso delle pareti rocciose delle falesie, agiscono come processi di modellamento, dall'alto verso il basso (dal ciglio al piede), quelli subaerei (ciglio): alterazione, decalcificazione, desquamazione, abrasione eolica, dilavamento, ruscellamento, crolli per gravità. Scendendo, la parete può presentare anche tafoni ovvero cavità alveolari eoliche. C'è l'area interessata dall'aerosol salato (con processi di umidificazione, alterazione, aloclastismo). Poi, si hanno processi di erosione del piede della falesia (mediante solchi, incavi, grotte dovuti ad azioni idrauliche, meccaniche, chimiche) e determinare una zona instabile. Sul fondo, quando la falesia è attiva, ci sarà sempre del materiale detritico a testimonianza del suo arretramento. E' interessante valutare l'inclinazione della parete poichè fornisce indicazioni sull'omogeneità della formazione rocciosa e del rapporto tra erosione subaerea e quella marina.

Forme erosionali maggiori: grotte marine, rampa, arco naturale (Palinuro), faraglioni, scogli, bastioni rocciosi.

   (YouTube): Cala Longa, falesia protetta (Marina di Camerota)

  (YouTube): Guaragliu shore platform (Fiumicello di Maratea) 

   (YouTube): Erosed Cape (Capo Scalea)

 Per approfondire:

Quaderno habitat N°7 (Min. Ambiente): Coste marine rocciose. La vita fra rocce e salsedine.

Erosione delle onde, costa rocciosa esposta
Aerosol e falesie ZuongoloCapoScalea
Marmitta e vaschette, Cersuta
Acquafredda di Maratea
Piattaforma rocciosa esposta alle onde
Piattaforma di litorale, Guaragliu
vaschette e pozze di marea, piattaforma Ogliastro
Area "levigata"
Erosione di piattaforma - "levigatura"
formazione di marmitta da ghiaia - det. Ogliastro
erosione det.3
erosione det.2
erosione, det.4
erosione superficiale - det.2
erosione superficiale di rocce carbonatiche
erosione superficiale - det.5
erosione superficiale - det.4
erosione superficiale - det.3
erosione da radici piante alofite
Bocca carsica ed "anello" - Costa di Pedistiddu
Capo Scalea, panoramica 1
Capo Scalea, det-2
Capo Scalea, sassaia
Limbarda crithmoides, ciglio Capo Scalea
Capo Scalea, erosione  det.1
Capo Scalea, panoramica 2
Capo Scalea, erosione pozza mesolitorale

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