Pagaiando lungo la costa possiamo osservare come i quattro elementi acqua, aria, terra e fuoco lasciano i segni del loro continuo rincorrersi. Si combinano in infinite soluzioni di luci, movimenti, temperature, forme, divenendo luogo per organismi viventi che esistono grazie ad un "micro-equilibrio" regionale, "temporaneo", fino al successivo mutamento. Poi, l'uomo che contribuisce a modificare l'ambiente naturale, adattandolo, per meglio vivere o chissà pensando che sia possibile durare più di una precaria esistenza. Questo capitolo "terra ferma" è dedicato alle trasformazioni indotte dall'uomo nell'ambiente ed alla sua storia in questo tratto di costa. Non ho dato ad esso confini geografici precisi pur restando sempre nel tema: Golfo di Policastro (..non sempre in canoa). Siamo consapevoli quando sappiamo da dove veniamo e responsabili quando miriamo ad un obiettivo che non ci distrugga. Conoscere il passato serve per comprenderci.. e le tracce che vediamo (una torre, una grotta, una forma di barca) hanno ampi collegamenti con civiltà di regioni diverse e lontane.. non solo europee ma mediterranee: ma questo è un discorso che ci porta lontano!
La storia, quella delle scritture, dei documenti di civiltà passate è tutto sommato molto recente se confrontata alla preistoria. Solo poche decine di secoli prima dell'anno 0, ad oggi circa 6500 anni. Poi, ricerche, manufatti, costruzioni, ruderi, altri segni presenti nel territorio che vengono riportati alla luce o che sono stati smontati e rimontati, nascosti, persi, esposti o no. Culti, guerre, commerci, convivenze: quali rapporti tra l'uomo ed il territorio, tra uomo e uomo nel tempo? Siamo in grado di guardare il nostro passato negli occhi?
per approfondire: "Sapri roui nata" sito a cura del Prof. Arch. Francesco Attanasio (studi dedicati a Sapri ed al basso cilento)